I giubbotti in pelle, o meglio, i giubbotti in buona pelle, sono generalmente molto costosi. Questo e’ gia’ un buon incentivo per prendervi cura del vostro acquisto.
Ecco alcuni accorgimenti che possono rendere piu’ longevo il vostro capo in pelle.
Perché la pelle ha bisogno di cura
La pelle è un materiale naturale, che nel tempo tende a cambiare: si ammorbidisce, si lucida nei punti di sfregamento, può seccarsi o macchiarsi se non trattata correttamente. A differenza di altri tessuti, un buon giubbotto in pelle può accompagnarvi per decenni, ma solo se viene conservato e gestito con qualche attenzione in più. Bastano poche abitudini giuste per evitare danni spesso irreversibili.
Conservazione in armadio: mai nella plastica
Una volta acquistato, è fondamentale rimuovere subito la busta in plastica con cui il giubbotto viene consegnato in negozio.
La plastica non permette la giusta circolazione dell’aria e, nel tempo, può contribuire a rendere la pelle più secca e rigida. Si può infatti pensare che la classica busta in cui viene venduto un giubbotto di pelle, possa proteggerlo se applicata una volta riposto in armadio, o nella stagione estiva.
Per proteggere il capo dalla polvere, meglio optare per una custodia traspirante in tessuto (cotone o non tessuto), che ripara ma lascia passare l’aria. In questo modo la pelle “respira” e mantiene più a lungo le sue caratteristiche originali.
La gruccia giusta fa la differenza
Un errore molto comune è quello di appendere i giubbotti in pelle in grucce troppo piccole o sottili. Col tempo, questo può causare deformazioni sulle spalle, pieghe innaturali e un generale cedimento della forma. L’ideale è usare grucce larghe, preferibilmente imbottite, che sostengano bene la struttura del giubbotto.
Da evitare assolutamente i ganci metallici o le grucce economiche e leggere: queste vanno bene per una t-shirt, non per un giubbotto in pelle pagato centinaia di euro. Quindi investire in una buona gruccia è un piccolo costo da dover affrontare.
Come asciugare un giubbotto in pelle bagnato
Se il vostro giubbotto dovesse bagnarsi, ad esempio per la pioggia, la regola principale è farlo asciugare naturalmente. Non va mai appoggiato vicino a termosifoni, stufe o altre fonti di calore diretto. Il calore eccessivo tende a far perdere alla pelle la sua naturale elasticità, rendendola rigida e più soggetta a screpolature.
L’ideale è appenderlo sulla sua gruccia, in una stanza ben aerata, lontano dal sole diretto. Se è molto bagnato, potete tamponare l’acqua in eccesso con un panno morbido, senza strofinare. Una volta asciutto, se la pelle appare un po’ più secca, si potrà valutare l’uso di un prodotto specifico per la cura della pelle, ma sempre con moderazione.
Attenzione a umidità, secchezza e luce solare
I giubbotti in pelle non amano gli estremi: né ambienti molto umidi, né ambienti troppo secchi. Un armadio vicino a una parete fredda o umida, ad esempio, può favorire la formazione di muffe o aloni difficili da rimuovere. Al contrario, un ambiente eccessivamente secco può accelerare il processo di disidratazione della pelle.
Da evitare anche la luce solare diretta prolungata, che può scolorire il capo in punti specifici. Se avete un armadio con ante in vetro o lasciate spesso il giubbotto appeso all’esterno, assicuratevi che non resti ore esposto al sole.
Prodotti da evitare e prodotti da usare con criterio
Un altro aspetto fondamentale riguarda i prodotti da usare, o meglio, da non usare. È sconsigliato l’uso di cere generiche, spray al silicone, lucidi per scarpe o prodotti non specifici per l’abbigliamento in pelle. Queste sostanze creano pellicole che impediscono alla pelle di “respirare” correttamente, alterandone l’aspetto e, a lungo andare, la struttura.
Se volete nutrire o ravvivare la pelle, meglio scegliere prodotti dedicati ai capi in pelle, possibilmente consigliati dal produttore o da un negozio specializzato. Anche in questo caso, è bene procedere con cautela: provate sempre il prodotto in una piccola area nascosta (ad esempio all’interno) e applicatelo in modo uniforme, senza esagerare con le quantità.
Pulizia ordinaria e piccole macchie
Per la pulizia ordinaria è spesso sufficiente passare un panno morbido e leggermente inumidito, senza detergenti aggressivi. Polvere e piccoli segni superficiali possono essere rimossi così, senza bisogno di ricorrere a trattamenti più invasivi.
In caso di macchie più serie (olio, inchiostro, vino, ecc.), è meglio evitare rimedi fai-da-te troppo creativi. Sostanze come alcol, solventi o detergenti per la casa possono peggiorare la situazione. In questi casi, la soluzione migliore è rivolgersi a una pelletteria o lavanderia specializzata in capi in pelle.
Programmare una manutenzione nel tempo
Così come si portano regolarmente le scarpe in pelle a essere pulite e lucidate, anche il giubbotto in pelle merita una manutenzione periodica. Non serve farlo troppo spesso: in molti casi, una leggera pulizia e un trattamento nutriente una volta all’anno sono sufficienti per mantenere la pelle morbida e in buona salute.
Se il giubbotto viene indossato molto spesso, soprattutto in città o in moto, potrebbe aver bisogno di attenzioni un po’ più frequenti: l’importante è non esagerare con i prodotti e privilegiare sempre la qualità rispetto alla quantità.
Un investimento che dura nel tempo
Un giubbotto in pelle è prima di tutto un investimento: in stile, in personalità, ma anche in denaro ovviamente. Trattarlo con cura significa permettergli di invecchiare bene, sviluppare quella patina che rende ogni capo unico e, soprattutto, evitare di doverlo sostituire dopo pochi anni per danni evitabili.
Nelle prossime guide entreremo ancora più nel dettaglio su prodotti consigliati, differenze tra i vari tipi di pelle e altri trucchi pratici per mantenere al meglio il vostro giubbotto. Stay Tuned.
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