Lo Schott 684SM è uno di quei modelli molto ricercati dagli appassionati del marchio Neworkese. Nato nel 1977 e prodotto fino a circa il 1990, è rimasto in catalogo per poco più di un decennio, ma abbastanza da lasciare un segno nel mondo dei giubbotti in pelle americani.
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In molti pensiamo che il giubbotto sia il capo più importante dell’outift. È lei a definire chi sei, prima ancora che tu parli, comunica tutto: come ti prendi cura di te, quanto sei sicuro, cosa vuoi far percepire. E non servono decine di giacche, ma selezionare quelle giuste.
Le giacche che servono davvero non si comprano per seguire una stagione, ma per attraversarle tutte. Si scelgono per quello che permettono di fare. Alcune nascono per essere comode, altre per essere eleganti, altre ancora per resistere all’uso quotidiano. Il punto non è possederle tutte. Il punto è riconoscere quali ti servono davvero, in base a come vivi.
Vediamo quelle che secondo noi non dovrebbero mancare nel guardaroba di ogni appassionato.
Non tutti i capi danno personalità. La giacca in pelle sì. Questo capo cambia l’atteggiamento di chi lo indossa e il modo in cui viene percepito.
Nel mondo del fast fashion, la giacca in pelle è uno dei pochi prodotti rimasti che dura anni e che, con il tempo, racconta la tua storia. La pelle si ammorbidisce, si segna, prende forma. Diventa tua.
Perché funziona: non è mai fuori luogo. Puoi indossarlo con un maglione o con una camicia, con un jeans o con pantaloni più formali. Un investimento che non passerà mai di moda. Tra le giacche in pelle, come non menzionare lo Schott 184sm?
Se la pelle ha carattere, la giacca corta senza cappuccio, è la soluzione casual. Molto utile quando ancora non si è in pieno inverno, anche lei si abbina praticamente con tutto.
Un jeans o un pantalone chino, una camicia dentro i pantaloni o un maglioncino di cotone sopra una t-shirt.
Tra le più gettonate ci sono le giacche K-Way Amaury e Arsene
Il trench corto ha un vantaggio: non ti fa sembrare vestito troppo elegante. È si elegante, ma non chiede troppa attenzione a tutto il resto. Funziona con tutto, dal look casual a quello più professionale. A differenza del trench lungo, non appesantisce e non porta con sé quell’aria da film. Rimane pratico. È la giacca per chi ha bisogno di apparire in ordine ma senza troppo sforzo.
Una giacca può essere bella o può essere utile. La giacca tecnica riesce a essere entrambe le cose. È leggera, calda quando serve e si asciuga in fretta.
Si adatta a tutto quello che gli metti sopra: trench, barn jacket, parka. Non cambia lo stile, lo supporta. È la giacca che usi senza accorgerti di usarla. È quella che rimane vicino alla porta, pronta a uscire con te.
Rappresenta il modo di vestire più pratico, quando esci e chi se ne frega come sono vestito. Base, strato intermedio, giacca. Niente è casuale, tutto è funzionale.
Tra i migliori marchi outdoor sicuramente The North Face, Columbia, Patagonia e la lista potrebbe continuare per molto tempo.
La giacca giusta non è quella che ti fa sembrare qualcun altro, ma quella che ti fa sembrare te stesso. Quando trovi quella giusta, lo capisci subito. Non hai bisogno di chiederti cosa ci sta bene sopra o sotto. La metti e non ci pensi più.
Carhartt WIP festeggia un traguardo storico: il cinquantesimo anniversario della Active Jacket, uno dei capi più rappresentativi del brand e simbolo assoluto dell’abbigliamento workwear contemporaneo.
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Se stai valutando una giacca K-Way senza cappuccio, non per forza devi rinunciare allo storico marchio. Infatti, è vero che la maggior parte delle giacche K-way ha il cappuccio non removibile ma modelli come Amaury e Arsene riescono a combinare l’estetica e l’assenza del cappuccio visibile con la tradizione tecnica K-Way.
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Negli ultimi anni il confine tra abbigliamento tecnico outdoor e moda streetwear è diventato sempre più sottile. Giubbotti nati per affrontare freddo, pioggia e vento si sono trasformati in abbigliamento adottato tanto dagli appassionati di montagna quanto da chi questi capi, li indossa in città.
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Nel mondo dello streetwear, alcuni capi non sono semplicemente indumenti, ma pezzi che raccontano una storia, che evocano un lifestyle, che parlano di libertà e passioni. La felpa Deus Ex Machina “Biarritz” è esattamente questo: un simbolo di un’identità globale e ribelle del marchio australiano.
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La giacca Lhotse The North Face è un capo versatile e funzionale, ideale per affrontare le fredde giornate invernali con stile e comfort. Progettata per offrire protezione contro le intemperie, questa giacca combina materiali di alta qualità con un design moderno, rendendola una scelta popolare sia per l’uso urbano che per le attività all’aperto.
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Il trench donna Burberry Castleford rappresenta un’icona di eleganza nel panorama della moda femminile. Realizzato in Inghilterra con materiali di alta qualità, questo capo incarna l’essenza dell’eleganza britannica e l’attenzione ai dettagli che contraddistinguono il marchio Burberry.
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Durante la Milano Fashion Week Men’s, l’attenzione del mondo della moda si è concentrata sulla collezione Autunno/Inverno ’25 nata dalla collaborazione tra Todd Snyder e Woolrich. La linea, intitolata “Ice Fall”, rappresenta la terza stagione della collezione Black Label, una partnership che ha saputo coniugare funzionalità, eleganza e innovazione, ridefinendo il concetto di stile outdoor.
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Fondata nel 1947 a Boulder, Colorado, da Roy e Alice Holubar, la Holubar Mountaineering rappresenta una pietra miliare nell’industria dell’abbigliamento outdoor. I coniugi Holubar, spinti dalla loro passione per la montagna, sono stati pionieri nell’uso di materiali innovativi, come il nylon leggero, per la realizzazione di zaini, tende e capi d’abbigliamento. La loro visione ha contribuito a definire standard che oggi sono imprescindibili nel settore.
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